In collaboration with: Ordine degli Architetti di Trento
Upload Art Project
Soprintendenza per i Beni Architettonici di Trento
With the support of: Fondazione Cassa di Risparmio
di Trento e Rovereto
Video: Studio Raro
Year: 2014
The exhibition follows the architectural events from 1966 to 1986 through the report and the materials of the main protagonists of those years (Sergio Giovanazzi, Alessandro Boato, Marcello Armani, Luciano Perini, Gian Leo Salvotti, Renato Rizzi, Vittoria Wolf Gerola, Michelangelo Lupo). The event was organized in four different exhibitions concerning urban planning, restoration, post modern experimentations of big public complexes, exposed through models, original drawings, photographs and publications. In 1966, taken as the starting date, two fundamental texts for architecture’s postwar history were published: L’architettura della città by Aldo Rossi and Complexity and Contradiction in Architecture by Robert Venturi. But in 1966 something else happened: heavy rains caused important floods in Venice, Florence and Trento. Starting from these theoretical and tangible ruins we tried finding a meaning to our contemporary condition of working and designing.
La mostra ripercorre le vicende architettoniche del ventennio ‘66/’86 attraverso il racconto ed i materiali dei protagonisti di quegli anni (Sergio Giovanazzi, Alessandro Boato, Marcello Armani, Luciano Perini, Gian Leo Salvotti, Renato Rizzi, Vittoria Wolf Gerola, Michelangelo Lupo). Il percorso si articola in quattro mostre che toccano altrettanti temi, dall’urbanistica, al restauro, alle sperimentazioni postmoderne passando dai grandi complessi pubblici, grazie a modelli, disegni originali, fotografie e pubblicazioni d’epoca. L’anno 1966, preso come ideale punto di partenza, coincide con la pubblicazione di due testi fondamentali per la storia dell’architettura del secondo dopoguerra: L’architettura della città di Aldo Rossi e Complexity and Contradiction in Architecture di Robert Venturi. Ma il 1966 è anche l’anno in cui Venezia rimane sommersa da quasi due metri d’acqua, Firenze viene inghiottita dalle acque dell’Arno, Trento viene travolta dal fiume Adige, che straripa riversandosi nelle vie cittadine per riappropriarsi del vecchio corso naturale. A partire da queste macerie, tanto teoriche quanto concrete, si è partiti alla ricerca di un senso del nostro operare.
This is a unique website which will require a more modern browser to work!