The context of the architectural intervention is the historic center of Meano, a small village near Trento which until 1926 was an autonomous municipality and which is situated on Monte Calisio along the ancient roman route of the Via Claudia Augusta. The intervention concerns two historic buildings adjacent to each other, part of an urban cluster called “el Canton” which is located around a horseshoe-shaped courtyard that has been built not far from the churchyard of Santa Maria Assunta. The buildings are part of the rustic houses owned by the noble Sardagna’s lineage, owner of the homonymous villa that forms the internal courtyard, with the characteristic typology of the traditional rural peasant court of Trentino. Each building corresponds to a functionally autonomous housing unit and the aim of the project is to completely redefine the internal layout to create a single larger housing unit. In order to do this, the project intends to transform the outdoor space of the terrace, placed between the existing houses, into a new living room. This space becomes the connection spacebetween the various levels of the house, the fulcrum between the living and sleeping areas. Starting from the entrance on the first floor through a system of stairways arranged around the central spine wall, it is possible to reach the kitchen, continuing towards the living roomand entering the sleeping area or going up again to the attic. The great variety of spaces and atmospheres is generated by the choice of materials and detail solutions that give coherence to the intervention: oak wood for the floors, natural larch wood for the exposed beams in the sleeping area, dark-colored impregnated larch wood for the windows, white painted metal for the stairs, resin for the bathrooms and the entrance area. Externally, only the portion of the building corresponding to the terrace has been transformed, modifying the openings and revisiting the traditional balcony, doubling the wooden posts and choosing a particular interlocking corner solution. For the windows it was decided to widen the large opening towards the internal courtyard and repositioning those towards the crenellated walls of the Villa SalvadoriZanatta. A new large fixed glass has been placed at a higher level, facing towards south to frame the sky and to illuminate the space of the living room, whereas a smaller one has been positioned at a lower level to show the walls. The facade materials are reduced to the essentials: natural hydraulic lime mortar for the walls, dark-colored impregnated larch wood for the window frames, the roof, the staircase and the balcony.
Il contesto in cui si interviene è il centro storico di Meano, una frazione del Comune di Trento che fino al 1926 fu comune autonomo e che sorge sul Monte Calisio lungo l’antico percorso della Via Claudia Augusta. L’intervento riguarda due edifici storici tra loro adiacenti, parte di un agglomerato urbano denominato “el Canton” e situato attorno ad una corte a ferro di cavallo che nasce in prossimità del sagrato della Chiesa di Santa Maria Assunta. Le costruzioni che ne fanno parte sono riconducibili alle case rustiche di proprietà della curia nobile Sardagna, proprietaria dell’omonima Casa, con caratteri tipologici della tipica corte rurale contadina trentina. Ad ogni edificio corrispondeva un’unità abitativa funzionalmente autonoma e scopo del progetto era quello di ripensarne completamente l’assetto interno per creare un’unica, nuova e più ampia unità abitativa. Per fare ciò si è deciso di trasformare lo spazio esterno della terrazza, baricentrico rispetto alle abitazioni esistenti, nel nuovo soggiorno. Questo spazio diviene il punto di connessione tra i vari livelli della casa, la cerniera tra zona giorno e zona notte. Così, a partire dall’ingresso posto al primo piano, attraverso un sistema di rampe scala disposte attorno al muro di spina centrale, si giunge alla cucina, si prosegue verso il soggiorno, si entra nella zona notte oppure si sale ancora nel sottotetto. La grande varietà di ambienti e situazioni trova nella scelta dei materiali e delle soluzioni di dettaglio il trait d’union che conferisce coerenza all’intervento: il legno di rovere per i pavimenti, il legno di larice naturale per le travi a vista della zona notte, il legno di larice impregnato di colore scuro per i serramenti, il metallo verniciato di colore bianco per le scale, la resina per i bagni e la zona di ingresso. Esternamente si è intervenuti unicamente sulla porzione di fabbricato corrispondente alla terrazza, dove si sono modificate le aperture e si è voluto rivisitare il tradizionale balcone alla “trentina”, raddoppiando i montanti e adottando una particolare soluzione d’angolo ad incastro. Negli esterni si è deciso di ampliare la grande finestra verso la corte interna e riposizionare quella verso le mura merlate della Villa Salvadori Zanatta. Una grande vetrata fissa posta in alto e rivolta a sud permette di inquadrare il cielo e illuminare lo spazio del salotto mentre una più piccola posta in basso incornicia le mura. I materiali di facciata sono ridotti all’essenziale: malta di calce idraulica naturale per le pareti, legno di larice impregnato di colore scuro per le cornici delle finestre, la copertura, la scala e il balcone.
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