Client: Museo Alto Garda
Galleria G. Segantini, Arco
Year: 2013
In the Information and Communication Technology era we are living in, it is interesting to focus on the last paradigm that has influenced the way cities have grown: the car. The social and economic boom of the late fifties radically changed the way western citizens experienced cities. Suburbs grew along the roads that were connecting urban nodes. Cities were changing: the importance of communicating the products that were sold inside the buildings facing the roads was more important than the buildings themselves. Urban sprawl is the result of those days. One of the most important issues that had to be solved in that historical and social context was how to explain the sense of the places the citizens were living in and to develop the tools to do that. In those years, revolutionary theories and seminal books were written by a new generation of urban theory researchers. The most important were MIT professor Kevin Lynch and his The Image of the City and architectural critic Reyner Banham and his Theory and Design in the First Age Machine. During the summer of 1968 Robert Venturi and Denise Scott Brown analyzed the commercial strip of Las Vegas without any prejudice and with a different perspective. They considered American urban sprawl and its relationship with a car driver’s point of view. The results of their conjectures and researches was Learning from Las Vegas, one of the most influential books of those years. The year before, Lynch’s student Michael Southworth started soundscape studies during his Master in City Planning at MIT, analyzing central Boston’ sonic environment. But it was only in 1970 that Murray Schafer started developing the founding theory of soundscape studies. Since the new ICT paradigm has not yet materially transformed the cities we are living in, we think it is still important to speculate on the sense of places influenced by cars. Our case-study is the straight road that connects Riva and Arco, two Italian towns in the Alps. We have produced an audio-video survey, which is composed by two video outputs, the left and the right sides of the road, and by two mono audio tracks. Each track is the superposition of two layers. The first one is the noise of the road and of the car that is going through it. There is neither attack nor decay. It is an acoustic straight line: the sonic answer to the straight car-city. The second layer is a survey of the interior of the buildings that are facing the road. The private and semiprivate soundscape is monotonous, the music that comes out of bars and malls’ speakers is always the same, people seem scared to talk. The video was distorted by a fish eye lens so that the strip becomes a loop. The car is stuck in a fragment of a fractal city.
Pur vivendo ormai nell’era digitale abbiamo ritenuto interessante concentrarci su quello che è stato forse l’ultimo paradigma che ha condizionato radicalmente lo sviluppo della città moderna: l’automobile. Dalla fine degli anni 50 si è avuto uno stravolgimento della qualità della vita nelle città dell’emisfero occidentale: le periferie si sono espanse con rapidità lungo le arterie che collegavano i diversi centri urbani, e l’immagine dei nuovi edifici costruiti lungo le strade è stata influenzata dalla necessità di comunicare con chiarezza informazioni di tipo prevalentemente commerciale. L’attuale sprawl urbano è il risultato del processo avviato allora. Una delle questioni più importanti da risolvere in quel contesto storico e sociale è stato quello di illustrare il significato dei nuovi spazi in cui gli abitanti si trovavano a vivere, sviluppando simultaneamente nuovi strumenti adatti allo scopo. In quegli anni furono concepite teorie rivoluzionarie e scritti testi fondamentali da parte di una nuova generazione di ricercatori nel campo della teoria urbana. Tra i più importanti vi furono il professor Kevin Lynch dell’MIT autore de L’Immagine della Città, e il critico dell’architettura Reyner Banham, autore di Architettura della Prima Età della Macchina. Nell’estate del 1968 Robert Venturi e Denise Scott Brown svilupparono un’analisi schietta e disincantata della Strip, la strada commerciale icona di Las Vegas. Il fulcro della ricerca fu considerare lo sprawl urbano a partire dal punto di vista dell’automobilista. Il risultato delle loro speculazioni e ricerche fu sintetizzato in Learning from Las Vegas, uno dei testi più influenti dell’epoca. Parallelamente Michael Southworth, studente di Lynch, iniziò lo studio dei paesaggi sonori durante la sua tesi di pianificazione urbanistica, analizzando l’ambiente sonoro del centro di Boston, ma fu solo nel 1970 che Murray Schafer cominciò a sviluppare i fondamenti della teoria sui paesaggi sonori. Il nostro caso studio è il rettilineo che unisce Riva del Garda e Arco, due centri urbani posti a nord del Lago di Garda, nelle Alpi italiane. Il prodotto di quest’indagine è una mappatura audio-video composta dal montaggio accostato di due video, che mostrano simultaneamente i due lati della strada, e due tracce audio mono. Ogni traccia è data dalla sovrapposizione di due layer sonori: il primo è il semplice rumore della strada registrato attraversandola in automobile. Essa appare come una linea acustica retta, priva di attacco e decadimento: la rappresentazione sonora della città lineare. Il secondo layer invece è una mappatura ragionata degli spazi interni degli edifice che costeggiano la strada. Lo spazio sonoro privato e semiprivato che descrivono è monotono, la musica che avvolge I bar e gli spazi commerciali è indistingubile e I discorsi degli utenti sembrano annichilirsi nella totale indifferenziazione. La traccia video è stata volutamente distorta con un obbiettivo fish eye fino a trasformare il rettilineo percorso in un anello potenzialmente infinito. L’automobile diviene così un element dinamico congelato in un frammento di quel che si rivela essere una città frattale.
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